Emergenza Covid-19, la nuova autodichiarazione e chiarimenti del Sindaco Luciano Marinucci

Data di pubblicazione:
02 Maggio 2020
Emergenza Covid-19, la nuova autodichiarazione e chiarimenti del Sindaco Luciano Marinucci

Il Sindaco Luciano Marinucci fa chiarezza sulle misure adottate per la gestione dell'emergenza Covid-19. In allegato il nuovo modello di autodichiarazione.

"Cari concittadini, ho letto molte cose in questi giorni e voglio fare un po' di chiarezza sulla gestione dell'emergenza Covid-19. Parto da un fatto, che è la NUOVA AUTODICHIARAZIONE, da utilizzare per la “fase due”. In questa autodichiarazione si specifica che gli spostamenti possono avvenire per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza e per motivi di salute. Si possono, inoltre, andare a trovare i famosi congiunti. Abbiamo visto ieri, con un allentamento delle misure da parte della Regione Abruzzo, una grande confusione e un'atmosfera da “tana libera tutti”. Ed è qui che vorrei riportarvi ai dati: siamo di fronte a una PANDEMIA che ha provocato in Italia, finora, più di 28mila morti. Se non sono state riaperte le scuole, e le fabbriche ripriranno solo in parte, non è possibile rimandare in giro le persone come se niente fosse, sarebbe un controsenso.
Io ho il dovete di osservare, riflettere e prendere decisioni. Qualcuno ha avuto da ridire sulla MASCHERINA OBBIGATORIA, ma credo sia chiaro che questa misura sia stata adottata PER ARGINARE CASI DI POTENZIALE ASSEMBRAMENTO, per proteggere e proteggersi LADDOVE NON SIA POSSIBILE MANTENERE LE DISTANZE SOCIALI. Se andate a fare una passeggiata in una delle belle campagne del nostro territorio a respirare aria pulita, nessuno vi contesterà la mancanza di mascherina. Ma se vi recate in posti dove c'è un potenziale rischio di assembramento, la mascherina è obbligatoria per proteggervi e proteggere gli altri. Il provvedimento è nato per contenere le possibilità di contagio, ad esempio, all'interno degli ESERCIZI COMMERCIALI, dove la gente si incontra e tocca la merce. Poiché in questi casi non vigeva l'obbligo di usare la mascherina, l'abbiamo introdotto, PER TENTARE DI LIMITARE AL MASSIMO I RISCHI. Vi ricordo, inoltre, che la spesa può essere fatta da UNA SOLA PERSONA PER FAMIGLIA. Quindi, per venire incontro alle necessità di tutti, abbiamo regalato una mascherina per famiglia, a cui si aggiungeranno due mascherine donate dalla Regione Abruzzo. Ma tengo a precisare che, dall'inizio dell'emegenza, abbiamo donato le mascherine a tutte le persone che non se le potevano comprare, assieme ai pacchi spesa. In questa emergenza ci sono persone che sono rimaste senza niente ed era doveroso dare la priorità a loro. Trovo incredibile che ci siano ancora persone che non riescono a capirlo. È necessario comprendere in quale stato di emergenza ci troviamo e quanto sia importante, soprattutto adesso, EVITARE UNA POSSIBILE SECONDA ONDATA. Non possiamo sapere cosa la storia ci insegnerà, ma sappiamo cosa ci ha insegnato: la seconda ondata della Spagnola, un secolo fa, è stata decisamente più letale della prima. Facciamo tesoro del passato.
Ho deciso di MANTENERE CHIUSI I PARCHI: secondo il Dpcm avrei dovuto tenere chiuse le aree gioco per poterli riaprire e sulle panchine, inoltre, potrebbe stare seduta una persona sola per rispettare le distanze interpersonali. L'area sportiva, infine, richiederebbe una disinfezione degli attrezzi a ogni singolo utilizzo. Ma chi potrebbe garantirla? Potrei darla in gestione alle palestre, ma nessuno assicurerebbe al 100% le condizioni igienico-sanitarie per garantire l'immunità da Covid-19. Riaprire i parchi, quindi, non avrebbe senso. Torno a ripetere che abbiamo un territorio bellissimo, con campagne e sentieri: nessuno vi impedisce di frequentarlo, lontano da assembramenti e folle. Ad esempio si può tornare a correre, rispettando le distanze interpersonali e con buon senso. Ieri abbiamo riso tutti alla definizione di “Vecchi cinghialoni” del governatore della Campania, ma dietro un linguaggio crudo, spesso, ci sono delle verità. Un conto è prendere la bicicletta o andare a correre nel territorio, lontano da luoghi potenzialmente affollati, e un conto è andare a fare una passeggiata per il centro urbano come se nulla fosse. Ora è il MOMENTO DELLA RESPONSABILITÀ, del prendersi cura l'uno della salute dell'altro. Siamo dei privilegiati perché siamo dei sopravvissuti, ricordiamocelo sempre quando pensiamo a tutti i morti di questa pandemia. E a proposito di chi non c'è più, GIOVEDÌ 7 MAGGIO RIAPRIRÒ I CIMITERI, con orari e modalità che vi comunicherò. Continuiamo a fare squadra e a tenere duro, adesso più che mai. E, soprattutto, PROTEGGIAMO GLI ANZIANI, PROTEGGIAMO I NOSTRI NONNI. La media di chi se n'è andato è di 80,3 anni. Dietro questa media ci sono persone che, certamente, avrebbero voluto vivere qualche giorno di più. Dietro questa media c'è la nostra memoria. So di poter contare su di voi".